Orientamento – Introduzione
Il grande momento
E’ arrivato anche per te il momento della grande scelta, la scelta della scuola superiore (ora si chiama scuola secondaria di 2° grado), entro gennaio devi decidere dove continuare la tua esperienza scolastica. Probabilmente ti sei trovato bene alla scuola media ma devi sapere che per moltissimi ragazzi le superiori sono anche meglio. Certo, non hanno comprato la bandiera della scuola e rarissimamente pretendono di avere molti più compiti a casa, comunque per molti ragazzi la scuola superiore rappresenta una bellissima esperienza, profondamente diversa dalla scuola media.
Nuovi amici, nuove amiche, nuovi insegnanti, tante preoccupazioni e paure, numerosi dubbi e ripensamenti, ma poi anche tante belle soddisfazioni che a giugno ti consentiranno di trarre un bilancio pienamente positivo.
La scelta della scuola superiore è una scelta importante ma, se riesci ad affrontarla senza troppa ansia e anche senza superficialità, sicuramente arriverai ad una buona scelta, anzi alla scelta migliore per te.
Il progetto di orientamento che ti verrà proposto in classe non è costruito attorno ad una potente sfera di cristallo nella quale indovini dotati di poteri magici intravedono il tuo futuro e te lo disvelano e neppure costruito attorno a sofisticati test maneggiati da abili psicologi, che poi ti indicano con precisione la via da seguire.
Al contrario, è un progetto nel quale tu devi lavorare molto per ricercare, o meglio ancora, per costruire la tua scelta. Devi lavorare per capire in che modo sei intelligente, quali sono le tue abilità, quali cose riesci a fare meglio, quali attività ti motivano, ti stimolano e ti appassionano di più.
Quindi non aspettarti risposte magiche, né dalle prove né dalle persone, ma usa tutti questi materiali per te, per conoscere, per conoscerti e per avvicinarti alla scelta. Poi, condividi riflessioni, dubbi, perplessità con i tuoi insegnanti e con i tuoi genitori, condividi con loro le tue ipostesi e il tuo “progetto” e confrontati con i loro punti di vista, nessuno ti toglierà il potere di decidere, ma certamente costruirai una scelta migliore se ti confronterai con loro.
Ricorda che i tuoi insegnanti e i tuoi genitori ti accompagneranno “pazientemente” in questo percorso, ti daranno tutte le informazioni disponibili, ma ricorda anche che sono dei tifosi, i tuoi tifosi, e hanno un’ossessione, la tua realizzazione e la tua serenità.
A volte tifano in modo discreto, altre volte in modo più deciso. Faticano un sacco nel vederti sprecato in un “campionato” per te troppo facile, così come, non accettano facilmente l’idea di vederti affrontare una “sfida” tanto difficile da toglierti tutte le altre cose belle della vita.
Se hai già le idee chiare, benissimo, segui lo stesso il progetto, puoi scoprire alcune cose nuove, se invece hai le idee molto confuse, non preoccuparti, vedrai che anche tu arriverai al traguardo.
Buon lavoro
Ode alla Vita
Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del
semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Martha Medeiros